Un Data Center ( letteralmente tradotto “Centro Dati” ), è uno spazio fisico composto da server, storage, apparati di rete, cablaggi, armadi e sistemi di condizionamento. Tutti questi elementi compongono l’infrastruttura ICT (Information Communication Technology ), quale serve a supportare il business delle aziende.

Un Data Center di tipo fisico, spesso richiede sistemi di alimentazione ridondanti, sistemi di raffreddamento, connessioni di rete e politiche di sicurezza, sia fisiche che logiche, per l’accesso ai sistemi.

A seconda delle dimensioni e delle esigenze tecnologiche dell’azienda, un Data Center può essere grande da pochi metri quadri fino ad occupare diverse stanze, fino ad arrivare ad occupare edifici interi.

Un Cloud Data Center, oppure Virtual Data Center ( VDC ), essendo appunto virtuale, possiede la qualità di utilizzare repository non fisiche, sfruttando la potenza e la scalabilità del cloud. Il VDC offre computing on-demand, storage ed applicazioni, il tutto in modo trasparente agli utilizzatori finali.

In alcuni casi ( soprattutto nelle aziende piccole ), i VDC sostituiscono in toto i Data Center fisici delle aziende che prediligono la formula pay-per-use.

In altri casi, ( soprattutto nel caso di aziende più grandi ) il VDC diventa un prolungamento del data center aziendale fisico, appoggiandosi via cloud ad un fornitore esterno: si parla, in questo caso, di Cloud Ibrido oppure Hybrid Cloud.

La capacità del VDC, sempre in virtù delle tecnologie di virtualizzazione, risulta flessibile ed elastica, in rapporto delle esigenze di business di ciascuna organizzazione. In funzione dell’incremento dei workloads ( oppure nel verificarsi di picchi di esigenze  di elaborazione nelle varie applicazioni e processi ), la scalabilità dell’infrastruttura virtuale può essere amministrata senza causare pesanti impatti sul controllo, sulle prestazioni oppure sull’affidabilità dell’infrastruttura stessa.